ECP XIV Congresso Europeo di Psicologia

tenutosi a Milano il 7-10 luglio 2015 patrocinato dall’EFPA (Federazione Europea delle Associazioni degli Psicologi)

Durante l’evento occasione di integrazione fra pratica e ricerca sono stati presentati nuovi studi e tecniche innovative afferenti tutti i campi della psicologia.

BARBAGELATA L’espressione artistica come medium di comunicazione multimodale
S.CAGIADA Sperimentazione: Effetti dell’alterazione dello stato di coscienza sulla percezione dei colori, percezione dei livelli di grigio su schemi HDR e sulla visione di immagini stereoscopiche.
Autoipnosi
L.MERATI Studio osservazionale degli effetti di un programma Mindfulness-Based Stress Reduction: un confronto tra pazienti con disturbi organici e pazienti sani.

L’ESPRESSIONE ARTISTICA COME MEDIUM DI COMUNICAZIONE MULTIMODALE

F.Barbagelata Medico-chirurgo, psicosomatista, counselor con la procedura immaginativa -Sezione Naviglio Grande Milano della SIMP Società Italiana Medicina Psicosomatica

Si propone un progetto di terapia olistica di crescita interiore, fondata sulle più recenti acquisizioni delle neuroscienze in merito alla plasticità neuronale(Changeux,, Carrara), processo evolutivo epigenetico capace di modulare ed adattare di continuo la dotazione genetica del cervello dovuto all’apprendimento e all’esperienza. La rete neuronale infatti supporta gli skills cognitivi ed in ultima analisi performativi in relazione al livello di adattamento al mondo esterno ed interno. L’apertura alle stimolazioni dell’ambiente socio-culturale adegua il substrato neurologico secondo la rappresentazione del mondo possibile per la mente a quel momento, ma consente da un lato l’apprendimento permanente di nuove abilità cognitive sempre più superiori fino al trascendente come la lingua, la morale, i valori, e dall’altro migliora le capacità di problem solving. (Imparare a parlare: il cervello tra natura e cultura. Prato – 6 maggio 2008 Luciana Brandi – Università di Firenze).

Osserviamo anche come l’evoluzione umana abbia elaborato in varie civiltà, secondo diversi specifici moduli culturali, veri e propri percorsi di maturazione archetipica che si concretizzano in una modificazione del sentimento di integrazione profonda man mano che ci si sposta verso i livelli più elevati nell’ordine di successione, con l’ allargamento dell’ orizzonte prospettico ed un incremento delle reti di relazioni strategiche; un movimento di crescita che in ultima analisi conduce ad un incremento di stabilità, consapevolezza e potenza competitiva.

E’ alla luce di questi elementi che ho elaborato un modello di intervento capace di proporsi come stimolo globale e profondo, che vede una serie di tappe evolutive associate a specifici archetipi, divinità e miti che devono essere solo riconosciuti e risvegliati. In questa prima esperienza è stata scelta la serie dei Chakra”, della durata di 10 (7+3) serate. Durante ogni incontro a tema, a cadenza quindicinale, si affrontava un nuovo livello/Chakra avanzando progressivamente. Rivolta a soggetti sufficientemente equilibrati di fondo che chiedono potenziamento e guida all’armonizzazione per una crescita interiore ed un miglioramento degli skills performativi, l’intervento più adeguato è apparso quello del gruppo intermedio, con circa 15 soggetti. (De Marè P.(1972). Perspectives in Group Psychotherapy, Allen & Unwin – Lyndon, B. (1997). “The Median Group: An Appropriate Setting for the Negotiation of Hatred. An Elaboration of Ideas from the Work of P.B. de Mare.Group Analysis; 30: 131-137 – De Marè P.(1991).Koinonia: From Hate through Dialogue to Culture in the Larger Group, Karnac Books )

La struttura della serata, presentava quindi caratteristiche ritagliate su di un modulo più didattico-comunicativo che terapeutico essendo prevalente l’aspetto pedagogico. Tuttavia sia per i risvolti sottostanti alla gruppo terapia (Bion) che per il linguaggio comunicativo e lo stile di conduzione, che prevede anche momenti di suggestione ipnotica, ho affiancato alla conduzione la co-conduzione di uno psicoterapeuta qualificato. Utile per la scorrevole gestione del gruppo condotto ad un percorso di fasi che va dal semplice al complesso, in progressione secondo un movimento a spirale che si giova della sinergia generata quando molteplici stimoli susseguenti si integrano. In specifico la struttura si snoda secondo una sequenza ispirata alla organizzazione formale musicale che si avvale di modalità comunicativa di tipo trans modale, contecnica nella quale immagini visive e sonore integrate, ma anche olfattive e gestuali si incontrano per offrire una esperienza affine alla espressione artistica auto ed etero diretta, secondo il linguaggio arcaico del sogno, per stabilire un ponte diretto di comunicazione con l’inconscio profondo ed attivare scenari idonei ad una crescita profonda naturale ed armonica.

SPERIMENTAZIONE:

EFFETTI DELL’ALTERAZIONE DELLO STATO DI COSCIENZA SULLA PERCEZIONE DEI COLORI, PERCEZIONE DEI LIVELLI DI GRIGIO SU SCHEMI HDR E SULLA VISIONE DI IMMAGINI STEREOSCOPICHE.

Silvana Cagiada*psicologa psicoterapeuta

– Rita Pizzi**- Alessandro Rizzi**- Stefano Sarioli**

*SIMP- Società Italiana di Medicina Psicosomatica- Sezione Naviglio Grande- Milano

**Dipartimento di Informatica Università degli Studi di Milano

Grazie all’informatica, alle tecnologie messe in campo per gli esperimenti effettuati come programmi per calcolatori e strumentazioni tecnologiche, al fine di comprendere meglio il funzionamento del cervello in alcune funzionalità cerebrali

rispetto all’intelligenza artificiale e la cibernetica, abbiamo indagato sugli effetti dell’induzione ipnotica sulla percezione dei colori, sulle immagini stereoscopiche e sulla percezione dei livelli di grigio su schermi HDR.

Precedenti ricerche sull’ipnosi e percezione si erano concentrate principalmente sulla percezione dei colori e sull’induzione di allucinazioni visive, mentre negli ultimi 10 anni questi studi si sono focalizzati principalmente sullo studio dei tracciati EEG, spostando l’attenzione dagli aspetti percettivi agli aspetti neurofisiologici.

La sperimentazione è consistita nella realizzazione di tre test differenti, modificati rispetto al loro standard consolidato per meglio assolvere alle esigenze dello studio:

uno per la percezione dei colori, uno per la visione su schermo HDR di diversi livelli di grigio e uno per visione stereoscopica. I test sono stati effettuati su un unico gruppo di soggetti prima sotto induzione ipnotica e poi, come esperimento di controllo, con normale stato di coscienza. I risultati statistici dei test sono stati interessanti, perché hanno evidenziato una forte significatività statistica sia sul test dei colori che sul test HDR. Il risultato complessivo della ricerca è quindi l’evidenza sperimentale che lo stato di coscienza influenza in modo significativo la percezione dei colori e del livelli del grigio. Ma altrettanto interessante è stato verificare che la visione stereoscopica non sembra invece essere influenzata dallo stato di coscienza.

In futuro, successive esplorazioni e approfondimenti potrebbero aiutarci ad integrare, in modo significativo, l’attuale interpretazione di alcuni test sui colori per ottenere maggiori informazione sui pazienti, sia dal punto di vista psicologico che da quello strettamente fisico rispetto alla corrispondenza della scelta dei colori ai vari aspetti della personalità.

AUTOIPNOSI

S.CAGIADA

Pratiche  di autoipnosi, in modo non scientifico, vengano ancora utilizzate da popoli primitivi  o da alcuni religiosi orientali con le stesse modalità utilizzate da antichi indovini egizi,aztechi, greci e romani che, per facilitare l’autoinduzione di trance, utilizzavano tecniche non così diverse da quelle che oggi hanno un uso clinico nell’eteroipnosi e nell’autoipnosi.

Lo scopo era ed è raggiungere un equilibrio profondo tra mente e corpo al fine di accedere soprattutto all’immaginazione come ad una ricchezza e risorsa indispensabile al raggiungimento di un equilibrio psico-fisico stabile e armonico facendo affiorare bisogni di cui non si ha ancora piena consapevolezza. L’uomo può così percepire segnali e correlazioni tra l’io più profondo e il mondo circostante.

Utilizzando al meglio i principi di funzionamento del nostro cervello, anche in considerazione delle nuove conoscenze scientifiche della psicobiologia, possiamo avere una visione ad ampio spettro delle vie di cui la mente si serve per comunicare col corpo a livello somatico,viscerale, umorale anche attraverso l’integrazione tra scienza e pratiche “naturali”,

poichè tutto ciò che è arcaico e primitivo è da sempre dentro di noi.

STUDIO OSSERVAZIONALE DEGLI EFFETTI DI UN PROGRAMMA MINDFULNESS-BASED STRESS REDUCTION: UN CONFRONTO TRA PAZIENTI CON DISTURBI ORGANICI E PAZIENTI SANI.

L.Merati medico psicologo clinico istruttore mindfulness MBSR-Direttivo SIMP

A.Azzoni psicologa

Contesto: Il programma Mindfulness-Based Stress Reduction (MBSR), attraverso l’esercizio di pratiche meditative che portano allo sviluppo della consapevolezza del momento presente, apporta cambiamenti positivi nel benessere psicologico e fisico dei soggetti partecipanti, contribuendo a ridurre il livello di stress percepito.

Obiettivo: Valutare i cambiamenti occorsi nella consapevolezza del momento presente, nello stress percepito, nel benessere psicologico e fisico dei pazienti partecipanti ad un programma Mindfulness-Based Stress Reduction (MBSR); confrontando gli effetti ottenuti tra il gruppo formato da pazienti con disturbi organici e il gruppo composto da pazienti senza problemi di salute fisica.

Disegno: Studio osservazionale prospettico.

Pazienti: Pazienti con disturbi organici (fibromialgia, sclerosi multipla e politrauma) e pazienti senza significativi problemi di salute fisica.

Intervento: Partecipazione a un programma MBSR.

Misure: Benessere fisico (SF-12), benessere psicologico (PGWBI), stress percepito (MSP) e consapevolezza (MAAS).

Risultati: Al termine del programma i pazienti con disturbi organici hanno ottenuto miglioramenti nel benessere fisico, mentre i pazienti sani hanno conseguito cambiamenti positivi nella sfera mentale, con un aumento del benessere psicologico e la riduzione dello stress percepito.

I risultati dello studio osservazionali suggeriscono come gli effetti del programma MBSR siano diversi a seconda della tipologia dei soggetti partecipanti, in particolare rispetto alle condizioni di salute fisica e mentale di partenza. I soggetti con disturbi organici, nonostante godano di una salute fisica inferiore rispetto alla popolazione generale, riportano livelli di salute mentale e benessere psicologico più alto rispetto ai soggetti senza problemi fisici. Partendo da queste condizioni, i dati hanno mostrato come l’intervento MBSR abbia prodotto miglioramenti nella salute fisica nei soggetti con problemi fisici, e miglioramenti nella salute mentale nei soggetti sani con un basso livello di benessere psicologico.

Una possibile spiegazione potrebbe fare riferimento alla concezione olistica dell’uomo, visto come un’unità indissolubile di mente e corpo, in cui l’organismo cerca di trovare un bilanciamento dinamico tra le sue dimensioni costitutive (Bottaccioli, 2015). In particolare i diversi livelli di funzionamento dell’organismo sono connessi mediante il sistema dello stress, che rileva e localizza le anomalie presenti cercando di far fronte alle mancanze attraverso la ricerca di risorse in altri livelli del sistema, con lo scopo di bilanciare l’intero organismo. Tale bilanciamento può essere identificato con il benessere psicofisico.

Il programma MBSR si caratterizza per l’esecuzione di diversi tipi di pratiche meditative che hanno l’obiettivo di rafforzare l’interconnessione tra mente e corpo. Questo scopo può essere raggiunto attraverso lo sviluppo della consapevolezza del momento presente, che porta a un aumento della salute dell’intero organismo.

In conclusione, questo studio suggerisce come il programma MBSR possa essere identificato come un intervento che mira al bilanciamento dell’intero organismo attraverso lo sviluppo della capacità della consapevolezza, adottando quindi una visione di uomo come unità di corpo e mente. Riconoscendo le fragilità e le risorse di ogni soggetto, la Mindfulness porta la persona al raggiungimento di un maggior benessere generale dell’organismo.

E’ opportuno tuttavia tenere in considerazione i limiti di questo studio, che includono l’assenza di un gruppo di controllo e un campione di piccole dimensioni.